Vaccino Pfizer, Burioni: “Siamo al 10′ del 2° tempo e vinciamo 3-0. Teniamo duro”
Secondo il virologo Roberto Burioni, stando alla notizia diffusa oggi da Pfizer, la fine dell’incubo coronavirus potrebbe essere vicina.
Un parere molto atteso riguardo la notizia bomba di oggi, quella sull’efficacia oltre il 90% del vaccino anti-Covid Pfizer-BioNTech, era quello del virologo più amato-odiato d’Italia, Roberto Burioni. Le sue analisi sono sempre precise e basate su dati scientifici, inoltre ha abili capacità da divulgatore, per questo è il più seguito sui social.
Oggi, sul suo sito Medical Facts, ha spiegato la portata della notizia sul vaccino Pfizer-BioNTech:
Non sono dati definitivi ed è estremamente inusuale che un’azienda diffonda dati prima della fine di un trial clinico, ma non c’è bisogno di spiegare che stiamo vivendo un momento molto più che inusuale. Inoltre, la Pfizer – azienda quotata in borsa – è una azienda molto seria e negli Usa diffondere informazioni scorrette quando si è quotati in Borsa porta a conseguenze catastrofiche, perché da quelle parti sono molto severi in questo campo. Detto questo, oggi la Pfizer ha comunicato che i dati preliminari (ripeto, PRELIMINARI) di efficacia del suo vaccino sono ottimi: avrebbe un’attività protettiva del 90%.
Burioni poi ha spiegato meglio in che cosa consistono questi risultati della “fase 3”:
La Pfizer, dopo avere dimostrato in studi di fase 1 e 2 che il vaccino è ragionevolmente sicuro che suscita una risposta immunitaria potenzialmente protettiva, è passata alla fase 3. Ha preso 44.000 persone, le ha divise in due gruppi di 21.000 e metà li ha vaccinati con il vaccino anti-COVID, metà no. Ovviamente i partecipanti allo studio non sanno a quale gruppo appartengono. Fatto questo, una settimana dopo la seconda (e ultima) dose di vaccino i ricercatori hanno cominciato a contare i casi di COVID-19 che si sono verificati nei due gruppi. A oggi se ne sono verificati 94, e pare che siano quasi tutti tra i non vaccinati.
Che cosa succederà adesso? Burioni conclude:
Per terminare lo studio bisogna arrivare a 156 infettati, e le cose potrebbero anche cambiare. Ma – per fare un paragone calcistico – siamo al decimo del secondo tempo e stiamo vincendo 3 a zero. Teniamo duro, perché tra poco potrebbe arrivare la conferma definitiva dell’efficacia e a breve la fine di questo incubo che stiamo vivendo da molti mesi.
Le parole del noto virologo appaiono dunque molto rassicuranti e vanno ad aggiungersi all’entusiasmo dimostrato da molti personaggi di spicco del mondo della politica, dai presidenti eletto ed uscente degli Stati Uniti (Joe Biden e Donald Trump) fino ai ministri della Salute della Germania e dell’Italia.
Tuttavia, è bene ricordare che la fase che stiamo vivendo in questi giorni è praticamente la più drammatica, perché il virus si sta diffondendo e occorre dunque la massima prudenza. Solo in pochi avranno subito il vaccino (cioè a dicembre), ma tutti gli altri dovranno aspettare la prossima primavera-estate 2021. Quindi, se da una parte è giusto essere ottimisti dopo la notizia sul vaccino, dall’altra è anche vero che questo ottimismo è riservato comunque a un’ottica futura, non nell’immediato. Adesso bisogna continuare a indossare la mascherina, stare distanziati e possibilmente restare in isolamento, perché la fase che stiamo attraversando è la più critica.